Mario Squadroni - Associazione Peschi

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Mario Squadroni

 


L'Archivio Peschi
Si deve alla lungimiranza dell’Associazione Culturale “Alberto e Umberto Peschi” per le Arti Visive l’opportunità  di far conoscere una testimonianza oltremodo significativa, quella dell’esperienza di un grande artista marchigiano, Umberto Peschi, raccontata attraverso l’inventario delle carte da questo prodotte nel corso della sua attività che si è interrotta con la sua morte dieci anni esatti or sono. Una occasione tanto più importante se si tiene conto della rarità di strumenti  di ricerca esistenti sugli archivi privati  che, come è noto, sono quelli più soggetti a manomissioni e dispersioni. L’Associazione ha, infatti, raccolto, salvaguardato ed, infine, valorizzato questo piccolo ma significativo patrimonio culturale, la cui fruizione solleciterà sicuramente  spunti per ulteriori e più approfondite ricerche.  È questo, del resto, lo scopo per cui gli archivi vengono riordinati e inventariati.  La lettura di queste carte, di natura professionale e privata, consentirà di riscoprire  fatti che possono esser resi pubblici: l’attività di questo personaggio, il suo modo di pensare e di operare, i numerosi rapporti avuti con altri artisti, le opere realizzate, l’insegnamento impartito e tanto altro; ma ci consentirà anche di entrare nella sua vita prettamente privata, personale e familiare. Si potranno ricostruire vicende, affetti e sentimenti, gioie e dolori: frammenti di intimità che devono essere sempre e comunque rispettati. A queste carte ci si deve avvicinare con una sensibilità e accortezza tali da non oltrepassare mai quella soglia di riserbo imposta dal buon senso e dal rispetto che si deve avere nei riguardi di tutti e, a maggior ragione, di un personaggio che tanto ha saputo dare all’arte contemporanea.
Mi è stato chiesto di scrivere questa pagina di presentazione al volume in quanto, nella mia qualità di docente a contratto dell’insegnamento di archivistica presso il corso di diploma di laurea in conservazione dei beni culturali dell’Università degli studi di Macerata,  ho assegnato, a Caterina Scaloni,  come tesi di diploma, il riordinamento e l’inventariazione  delle carte di Umberto Peschi. Intervento, questo, sollecitatomi dall’amico e collega Giuseppe Avarucci, condirettore del predetto corso.  
In occasione dell’intervento ho avuto modo di conoscere anche Lucio Del Gobbo, referente dell’Associazione, con il quale sono stati affrontati e superati i problemi di natura logistica legati alla realizzazione dell’intervento previsto. A tal proposito va doverosamente ringraziata  Vittoria Soleo, responsabile della Sezione di Archivio di Stato di Fermo, la quale ha consentito che la documentazione in questione, comprendente anche numerose opere a stampa, venisse temporaneamente conservata presso quell’Istituto, consentendo così,  di operare nel migliore dei modi.
Non mi dilungo sulle operazioni tecniche e scientifiche effettuate perché queste sono state descritte dall’autrice della presente opera. Mi limito a ricordare che,  in origine, le carte, erano disordinatamente conservate all’interno di capienti scatoloni di cartone e che, grazie all’impegno di Caterina Scaloni,  che ha svolto il lavoro in modo altamente scientifico e con la serietà intellettuale e professionale che la contraddistingue, oggi l’archivio è perfettamente consultabile.
Per me è motivo di grande orgoglio vedere pubblicato questo lavoro che, nato come tesi di diploma, è stato ritenuto, per il rigore che lo caratterizza, degno di essere dato alle stampe.
Ringrazio, infine, il Comune di Macerata e la Provincia di Macerata che hanno patrocinato la pubblicazione del volume, dimostrando così una sensibilità culturale che merita di essere evidenziata.

                                                                                                    Mario Squadroni*

* Soprintendente Archivistico per l'Umbria

da: Caterina Scaloni, Umberto Peschi. Documenti ed immagini, Macerata 2002

 
 
 
 
 
 
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