Caterina Scaloni - Associazione Peschi

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Caterina Scaloni

 


L'Archivio Peschi
Nell'autunno 1999 per la sottoscritta, in quell’anno ancora studentessa presso il corso di Diploma Universitario per Operatore dei Beni Culturali di Fermo, si prospettò la possibilità di riordinare l’archivio dello scultore Umberto Peschi. Questo grazie all’interessamento di Giuseppe Avarucci e alla volontà, testimonianza di profonda sensibilità culturale, dell’Associazione “Alberto e Umberto Peschi per le Arti visive”, di poter disporre di uno strumento di ricerca, l’inventario, che consentisse la consultazione e lo studio dell’archivio medesimo, al fine di conoscere più approfonditamente la personalità di un artista il quale, con le sue opere, ha sicuramente dato un contributo importante riconosciuto sia nelle Marche che al di fuori di quelli che sono i confini regionali.
La redazione dell’inventario e la compilazione del catalogo delle opere a stampa pervenute insieme alle carte sono divenuti una tesi di laurea che chi scrive ha discusso nel giugno 2001.
Le operazioni di riordinamento dell’archivio e di sistemazione della biblioteca sono durate circa un anno, vista l’eterogeneità della documentazione. Nello specifico, le carte dell'archivio, data la tipologia, hanno portato alla individuazione di diverse serie archivistiche e sottoserie, per effettuare le quali ho avuto, nella persona di Mario Squadroni, relatore dell’elaborato in sede di discussione, una preziosa guida, grazie agli utilissimi consigli fornitimi .
Questo lavoro è oggi divenuto una pubblicazione che, in accordo con Lucio Del Gobbo, referente dell’Associazione e sviluppando un suo personale suggerimento, si è voluta arricchire, rispetto alla sua veste originaria, con un collage di brani di studiosi e critici d’arte che descrivono l’opera di Umberto Peschi, tratti da pubblicazioni ed articoli di giornale in maggioranza descritte nel catalogo delle opere a stampa sopra menzionato.
I brani sono stati organizzati cronologicamente e selezionati in modo da rendere evidenti la maturazione e l’evoluzione di tecniche e metodi utilizzati da Peschi nel corso della Sua attività artistica, testimoniando i primi approcci con l’arte ed il legno, materiale prediletto dallo scultore. Si tratta di attestazioni che abbracciano un ampio arco cronologico: dalla fine degli anni '30 fino all'anno corrente.
Tutto questo corredato da una serie di fotografie molte delle quali ritraggono l'artista  in momenti di vita lavorativa, in particolare alle prese con le sue creazioni, circondato dagli strumenti di intagliatore, parte integrante della sua esistenza.
Una esistenza semplice, quella di Peschi, così come è testimoniato da un suo scritto dal titolo La sola cosa della mia vita, una sorta di testamento spirituale dello scultore e in questo volume riproposto con l'auspicio che sempre più numerosi ne conoscano l'opera e la vicenda artistica.
Oggi possiamo dire che questo auspicio si sta realizzando ed è per questo che desidero esprimere la mia personale soddisfazione e i ringraziamenti più sinceri.
Ringrazio l’Associazione culturale “Alberto e Umberto Peschi per le Arti visive”, Lucio Del Gobbo, che, avendo conosciuto personalmente l’artista, mi ha consentito, con la propria testimonianza di entrare maggiormente nel merito del lavoro svolto; il Comune e la Provincia di Macerata che, con grande sensibilità culturale hanno ritenuto di offrire il patrocinio e di finanziare la pubblicazione del presente volume.

Caterina Scaloni

da: Caterina Scaloni, Umberto Peschi. Documenti ed immagini, Macerata 2002

 
 
 
 
 
 
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