Adriano Biondi - Associazione Peschi

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Adriano Biondi

 

La scultura modulare di Umberto Peschi
Dopo la giovanile esperienza futurista, di cui è stato un interessante interprete, Umberto Peschi, con il dinamismo proprio dei protagonisti, si sintonizzò simultaneamente sull'evoluzione dei linguaggi, tant’è che nella seconda metà del '50 approdò nel suo specifico, contraddistinto da quelle originali e inconfondibili sculture che a tutt'oggi lo caratterizzano e che sono conosciute come "il percorso del tarlo", Comunque, indipendentemente da ogni possibile connotazione, una costante peculiare della sua scultura è stata ed è il modulo, quindi, il cerchio, il quadrato, il triangolo e qualsiasi altra forma, per Peschi divengono delle "cellule" che seziona, che sagoma, che elabora con un gioco matematico e compone con una inesauribile fantasia. Dunque si potrebbe parlare di scultura modulare, ma la sua estemporaneità e il suo connaturato lirismo prevalicano lo schematismo connesso alla ripetitività utilitaristica dei moduli, perciò quella di Peschi è una individualità che necessita di valutazioni più approfondite. Infatti, se negli anni 50-60  si fossero poste all'attenzione della critica quelle sculture e soprattutto i moltissimi progetti dei quali conosciamo la consistenza soltanto da alcune realizzazioni postume, la personalità di Peschi già consolidata nell'area futurista, risulterebbe più appropriatamente configurata nel panorama storico contemporaneo. La coll. "l MARCHIGIANI museo mobile", che è particolarmente attenta alla cronologia dei linguaggi, oltre ad alcune sculture e disegni anteriori, di Peschi ha acquisito un consistente numero di opere tale da evidenziare e rendere inequivocabilmente leggibile la componente modulare della sua poetica scultura.

Adriano Biondi*

da: Catalogo della mostra "Modularmente" a cura di Enrico Crispolti, Centro storico di Macerata, luglio 1990

*Curatore della Coli. di arte contemporanea "I MARCHIGIANI" Museo Mobile

 
 
 
 
 
 
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