Gastone Biggi a Recanati - Associazione Peschi

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Gastone Biggi a Recanati

La lezione di Gastone Biggi
di Lucio Del Gobbo

La grande sfida fu quella di azzerare la pittura informale con quanto di romantico e solipsistico portava con sé, e cercare approccio con la cultura e la società attuale col filtro della storia. La personale ricerca di Gastone Biggi, al di là della sua militanza nel Gruppo Uno che gli era servita di stimolo e chiarimento, ha mirato a dimenticare totalmente per reinventare ex novo le logiche della pittura, introducendovi nuovi valori e nuovi principi: la percezione nell’intento di programmare modelli atti a interpretare più razionalmente il mondo, la società. La natura e la realtà, in fondo, le si può imitare nei meccanismi, in rapporto con istanze sociali o scientifiche sopraggiunte, anziché per via mimetica, imitandone forme e colori: è comunque un modo di entrare nella realtà e trarne insegnamento e “sostenibilità” .
Il concetto viene replicato in senso sociologico, esistenziale, filosofico, ontologico, e la visione che ne esce è sempre originale, anticonformista, stimolante. Da questa intelligenza non deriva solo una evoluzione artistica personale, essenzialmente applicata alla pittura, ma anche un eclettismo di fondo e una sorprendente capacità di analisi e relazione. I libri che Biggi pubblica sono anche la spiegazione delle sue opere, e delle scelte che hanno portato ad esse. Se si fa caso egli non scrive mai direttamente della sua pittura, ma ne fa intuire gli orientamenti in modo indiretto,sorprendente, musicale, poetico. Le apparenti momentanee antinomie sono dovute a una volontà di sperimentazione delle sue stesse possibilità dialettiche, e a un’ innata, divertente, brillantissima ironia. Dunque l’astrazione come campo unico di ricerca, e l’invenzione come presupposto di novità e avventura.
La battaglia contro i luoghi comuni si è mano a mano radicalizzata in Biggi e lo ha portato ad essere polemista stoico. Giudicare la verità attraverso il paradosso; trovare la direzione osservando il verso dello sbandamento. Fare ginnastica mentale: in fondo, cos’è la ginnastica se non l’esercizio di movimenti anomali, del portare muscoli ed energie dove altrimenti non andrebbero, per esercitarli con metodo attraverso un criterio non solo conservativo, ma migliorativo?
L’accostamento simultaneo di tempi, luoghi e situazioni differenti, la loro messa a confronto, è il segreto della suspense che le sue pagine riescono a suscitare. Biggi non è uno storico, non ci tiene a proporsi come tale, anzi, finge di rifuggire il metodo e l’ordine costituito; la sua visione è meta-temporale, meta-geografica e meta-storica. Ed è cosi che le cose si capiscono e si riescono a spiegare con chiarezza!
La sua personale lezione, oltre che dalla intelligenza intuitiva e dalla innata originalità, deriva dalla sua tenuta, dalla sua fede, dal suo amore per l’arte; da una vocazione ferma, esercitata in senso teorico e sperimentale, con le argomentazioni, ma anche attuata nelle opere, indefessamente, sino ai suoi ultimi giorni.
Mai disposto a recedere dalle sue convinzioni, mai a scendere a compromessi conciliatori, edificanti per dovere di cordialità, mantenendo dritta la barra della sua vocazione etica, con cipiglio, severità, quasi con scontrosità, ma, in fondo, con la coerenza di autentico artista e vero intellettuale dell’arte.
La capacità di essere costantemente presente nel mondo dell’arte, di saperne valutare le infinite problematiche, di trarne spiegazioni e proposte: è stato il suo fondamentale magistero.
Lucio Del Gobbo

























La copertina del volume
MORTE E TRASFIGURAZIONE 
DELLA PITTURA CONTEMPORANEA
edito da  piazza delle erbe
 
    Associazione culturale "Alberto e Umberto Peschi" per le Arti Visive  - 62100 Macerata, via G.Verdi 10A;  email:  associazionepeschi@virgilio.it
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